Filetti di pollo alla paprika con pancetta arrotolata

Il pollo è una delle carni più consumata, per vari fattori. Sapore non molto accentuato che piace a tutti e anche per il costo contenuto, infine è una carne bianca che la rende indicata per essere inserita in molti regimi alimentari, oggi ti lascio la ricetta dei miei filetti di pollo alla paprika.

Una ricetta semplice per rendere più appetitosa, saporita e morbida la carne di pollo, una ricetta veloce adatta per le cene durante la settimana, quando il tempo è sempre troppo poco e il bisogno di mettere in tavola piatti veloci ma comunque invitanti è pressante.

Ultimamente acquisto spesso i filetti di pollo e li conservo in freezer, paratici e veloci, al naturale ma anche panati come una cotoletta, se poi li abbini a un salume saporito il gioco è fatto.

Ingredienti per 4 persone:

Procedimento:

Disponi su un tagliere le fette di pancetta, ogni filetto verrà avvolto con due fette di pancetta.

Cospargi i filetti di pollo con la paprika dolce, se a te piace puoi aggiungere anche un pizzico di paprika piccante. Massaggia per un paio di minuti con le mani per far aderire bene la spezia alla carne.

Arrotola il filetto di pollo in due fette di pancetta, elimina gli aghi dalla parte finale del rametto di rosmarino, infilza il filetto come se fosse uno spiedino.

Disponi gli involtini su placca del forno foderata con carta, ungi leggermente con olio evo e aggiusta di sale, cuoci in forno statico a 200° per 20 minuti.

Accompagna con contorno di verdure e otterrai la cena perfetta.

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Pane croccante con lievito di birra

Fare il pane fatto in casa è visto sempre come una cosa complicata. Ma se segui la ricetta giusta può rivelarsi meno complicato delle aspettative, per questo oggi salvo ne l blog la mia ricetta pane croccante.

Chi legge il mio blog sa che solitamente utilizzo il mio licoli, ma non tutti hanno, oppure non hanno tempo e voglia per curare licoli o lievito madre. Ho cercato quindi di creare queste ciabatte con il levito di birra fresco.

Usare il lievito di birra non è un male, l’importante è utilizzarne poco. Sinceramente sono un po’ stufa di vedere in giro ricette composte da 500 gr di farina e 25 gr di ldb.

Tutto quello di cui ha bisogno il tuo impasto con poco lievito è tempo e temperatura giusta per poter lievitare, il risultato sarà maggiore digeribilità e leggerezza.

Questa ricetta necessita di due impasti, il primo chiamato biga. Preparare il primo impasto serve ad attivare il lievito, per migliorare la crescita del pane.

Ingredienti per 10 ciabatte:

Primo impasto biga:

  • 100 gr farina manitoba
  • 100 gr farina tipo 1
  • 50 gr semola  di grano duro integrale
  • 200 gr acqua
  • 2 gr lievito di birra fresco

Secondo impasto:

  • Biga
  • 100 gr farina manitoba
  • 100 gr farina tipo 1
  • 50 gr semola  di grano duro integrale
  • 4 gr malto
  • 160 gr di acqua
  • 10 gr sale

Procedimento ricetta pane croccante:

Preparazione del pane

I tempi che ti indico sono pensati per persone che lavorano e che magari restano fuori casa tutto il giorno. Puoi cambiare fascia oraria in base alle tue esigenze.

La mattina crea la biga, in una ciotola mescola assieme con una forchetta in modo veloce le farine, acqua e lievito, copri con pellicola e fai maturare per 8/10 ore a una temperatura di circa 20°.

Tardo pomeriggio o sera prepara il secondo impasto, nella ciotola della planetaria versa la farina e l’acqua, lascia riposare per 30 minuti, questa operazione si chiama idrolisi e serve a creare la maglia glutinica.

Aggiungi la biga, il malto e aziona la planetaria munita di foglia, quando l’impasto inizia ad incordare (si stacca dalla ciotola per attaccarsi alla foglia) cambia la foglia con il gancio.

Continua ad impastare, quando riprende l’incordatura aggiungi il sale, lavora l’impasto con il gancio per circa 10 minuti a velocità media, dovrà essere incordato.

Prova a pizzicare e tirare l’impasto con le dita, non si deve rompere. Se non si rompe significa che la maglia glutinica si è creata.

Cospargi sulla spianatoia abbondante semola, versa l’impasto, con le mani dagli una forma rettangolare. Dai all’impasto una piega a tre, ripiega i lembi su se stessi per la lunghezza dell’impasto.

Taglia l’impasto in 10 parti il più possibile uguali, ora lavora ogni panino con una piega a tre.

Schiaccia ogni impasto con i polpastrelli delle dita, copri con un canovaccio possibilmente di lino e fai lievitare per 2/3 ore.

Considera che la temperatura adatta per la lievitazione è di 26/28°.

Cottura del pane

Accendi il forno statico a 240°, adagia sul fondo del forno una ciotola d’acqua che servirà a creare il vapore. La placca va lasciata all’interno del forno perchè deve essere calda.

Cospargi sulla placca un po’ di semola, trasferisci i panini, attenta a non scottarti, inforna per 18 minuti con vapore. Togli la ciotola dal forno e abbassa la temperatura a 200°, cuoci 10 minuti con sportello leggermente socchiuso.

Vedrai che non potrai più fare a meno della mia ricetta per pane croccante.

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Cos’è e come si prepara il Tastasale, vera e propria prelibatezza Veneta

Il Tastasale oggi rappresenta una vera e propria specialità Veronese e Veneta, da non perdere se si passa per la città di Romeo e Giulietta o nei territori vicini.

Cos’è il tastasale

Il Tastasal o Tastasale non è altro che impasto di carne fresca di maiale macinata, salata ed insaporita con abbondante pepe nero grosso frantumato, dalla colorazione rosa vivo, morbida in bocca e al tatto.

Si tratta dello stesso impasto usato per fare la soppressa, il salame e le salamelle e per questo il Tastasale e il suo nome, nascono dall’antica necessità contadina di assaggiare il sale della pasta di questi salumi prima di essere stagionati.

Tastar = assaggiare e Sal = sale

Questo assaggio, lo si faceva utilizzando proprio la pasta di Tastasale per insaporire il risotto e verificare quindi che il sapore fosse buono.

Visto che come detto, il Tastasale deriva dalla carne per i salumi, diverse sono anche le ricette, le spezie e le tecniche utilizzate , custodite gelosamente e tramandate di generazione in generazione per la sua preparazione.

Quello che però non cambia è il modo di abbinarlo al risotto, per creare un piatto dal sapore unico e inimitabile.

Il Tastasale Melotto

Come cucinare il Tastasale

Vediamo quindi la ricetta per preparare  il tipico Risotto al Tastasal Veneto

Riso e Tastasale non sono l’unica abbinata vincente, infatti questo prodotto può essere utilizzato anche per preparare un buon sugo da abbinare a pappardelle e Lasagne.

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La cottura sottovuoto a bassa temperatura anche a casa

Tutti ne parlano e tutti gli chef stellati la usano e la apprezzano, ma cosa si intende con cottura sottovuoto e a bassa temperatura o sous vide?

Storia:

Si ritiene che la cucina sottovuoto nota anche come sous vide, nasca in Francia nel 1974 e precisamente a Roanne, ad opera dello Chef George Pralus che applicò per primo questa tecnica scoperta negli anni ‘60. 

Il suo intento era quello di conservare  più a lungo i suoi Foie Gras senza però perdere l’aspetto ed il gusto originali.

Il boom vero e proprio di questa cottura è però iniziato negli ultimi anni e ad oggi sempre più Chef e non, la utilizzano nei loro ristoranti e cucine.

Cos’è e come funziona:

In cucina la temperatura è una componente importantissima e fa la differenza tra un piatto ben riuscito ed un completo disastro. 

Ecco che ci viene quindi in aiuto questa particolare tecnica:

essa si basa sulla cottura lenta degli alimenti messi precedentemente sottovuoto in speciali sacchetti di plastica e poi cotti a temperature basse e costantemente controllate (dai 50 ai 70 gradi e comunque non oltre i 100) per diverse ore. 

Di cosa abbiamo bisogno:

  • Speciali sacchetti di plastica predisposti a questo tipo di cottura (non bastano i tradizionali sacchetti per il congelatore).
  • Macchina per il sottovuoto professionale.
  • Contenitore di vetro, plastica o metallo che servirà per la cottura.
  • Bagno termostatato noto anche come Rooner o un forno a vapore.

Procedimento:

  1. Inserire l’alimento che si desidera cuocere all’interno del sacchetto di plastica, con eventuali condimenti, salse, spezie e verdure.
  2. Sigillare il sacchetto con una speciale macchina professionale per il sottovuoto.
  3. Inserire la busta sigillata all’interno della vasca di cottura riempita d’acqua, e servendosi del bagno termostatato (Rooner) procedere con la cottura.  Per quanto riguarda, temperatura e tempo di cottura, essi variano da alimento ad alimento e anche dal gusto personale. In ogni caso esistono tabelle specifiche con le ore di cottura per ogni singolo piatto.
  4. Al termine della cottura, aprire il sacchetto ed impiattare. In alternativa è possibile  consumare la nostra pietanza in un secondo momento, lasciandola raffreddare senza toglierla dal sacchetto sigillato e conservarla in frigo o in Freezer. Se si deciderà di consumarla in un secondo momento, basterà inserire nuovamente il sacchetto all’interno della vasca e rigenerarlo, riportandolo a temperatura.

Perché cucinare a bassa temperatura: Vantaggi e Svantaggi

La domanda sorge spontanea: perché cuocere per tempi più lunghi un piatto che potrebbe essere cotto in maniera tradizionale e in molto meno tempo?

Cucinare sottovuoto, ha diversi vantaggi ma anche svantaggi, vediamoli!

Vantaggi:

  • Gusto, aspetto e nutrienti presenti nei cibi ne guadagnano enormemente. Questo perché, il cibo all’interno del sacchetto è isolato dall’ambiente esterno ed evita di perdere le proprie sostanze nutritive durante la cottura. Aromi, morbidezza e sapore rimarranno invariati.
  • I cibi non si ossidano e mantengono i loro colori brillanti senza annerirsi o bruciarsi. 
  • Maggiore durata: grazie a questo tipo di cottura e conservazione i cibi possono durare in frigo o in freezer più giorni rispetto ai metodi di cottura e conservazione tradizionali. 
  • La qualità del cibo: Visto che la cottura viene fatta senza l’aggiunta di ulteriori grassi, il risultato sarà un piatto più salutare e leggero

Svantaggi:

  • Le basse temperature di cottura possono aumentare il rischio di cuocere troppo poco gli alimenti  e di non eliminare eventuali batteri presenti nel cibo. Studi dimostrano che solo dai 75 gradi in su, tutti i batteri e le impurità vengono eliminate. Per ovviare a questo problema è importantissimo seguire le tempistiche di cottura indicate, informarsi sulle soglie di sicurezza diverse per ogni alimento e rifornirsi solo da fonti affidabili e sicure.
  • Tempo di cottura molto lungo: questa problematica, può essere risolta e anzi trasformata in un vantaggio dedicando ad esempio qualche ora nel weekend, e dimenticando i fornelli per il resto della settimana quando i tempi per cucinare sono ristretti. La sicurezza degli alimenti non ne risentirà, perché come detto, questo metodo di conservazione permette al cibo di restare molti più giorni in frigo.
  • Cucinare con questa tecnica, richiede l’utilizzo di apparecchiature professionali o semiprofessionali, non sempre economiche.

Cosa cucinare sottovuoto:

Non ci sono particolari limiti e tutti gli alimenti si prestano alla cottura sottovuoto e a bassa temperatura

Pesce, verdure e persino le uova traggono vantaggio dalla cottura sottovuoto, ma è con la carne che i risultati sono eccellenti.

I tagli di carne rossa traggono enormi benefici sia in termini di gusto che in termini di morbidezza, rendendo anche le carni più dure, facili da mangiare.

Mentre i tagli di carne bianca, notoriamente più secchi, restano morbidi e succulenti. 

Ora che avete conosciuto un po’ più da vicino questo tipo di cottura e vi siete fatti un’idea più precisa dei pro e dei contro, non vi resta che scegliere quale metodo di cottura preferite!

Se siete interessati alla cottura sottovuoto e a bassa temperatura, ma i costi iniziali vi spaventano, sappiate che noi del Supermercato Melotto, forniamo su richiesta le nostre carni anche all’interno di questi speciali sacchetti sigillati con apparecchiature professionali.

Che aspettate quindi?! 

Venite a trovarci a Isola Rizza (VR) o contattateci tramite il nostro canale WhatsApp, per avere maggiori informazioni o per le prenotazioni:

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Storia, Caratteristiche e Ricetta della Porchetta di Ariccia IGP

Storia:

Porchetta di Ariccia IGP

La Città di Ariccia è una delle località più conosciute e popolari tra quelle che vanno a formare l’area dei Castelli Romani a poca distanza da Roma. 

La sua fama è legata indissolubilmente ad un famoso piatto della tradizione Italiana e Romana: la Porchetta di Ariccia.

La produzione di questo piatto si ritiene abbia origini antichissime, risalente addirittura alla popolazione dei Latini che hanno popolato quelle zone ancor prima della dominazione Romana e che, secondo la tradizione, veniva preparata dai sacerdoti per essere offerta in sacrificio a Giove Laziale, presso il suo tempio sul Monte Cavo.

Non solo, si ritiene che, grazie alla successiva presenza dei nobili Romani, soliti trasferirsi durante l’estate presso quelle zone, questo piatto, sia stato ulteriormente valorizzato al punto che vi sono testimonianze del fatto che gli stessi imperatori Romani prediligessero questa carne nei loro suntuosi banchetti. 

Oggi la porchetta di Ariccia, ha ricevuto il famoso riconoscimento IGP e dal 1950, viene celebrata ogni anno tra fine agosto e inizio settembre, quando i porchettari di Ariccia allestiscono l’omonima Sagra della Porchetta e celebrano e fanno conoscere questo antico piatto della tradizione Romana ai turisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.

Caratteristiche e preparazione:

La Porchetta di Ariccia IGP è riconoscibile per la sua forma cilindrica a cui, in una delle estremità, viene tradizionalmente lasciata la testa del maiale con in bocca un limone ed ha un peso che varia tra i 27 e i 45 Km mentre il tronchetto varia tra i 7 e i 13 kg. 

Si contraddistingue per una carne bianca e rosata all’interno, in cui risaltano le spezie utilizzate per insaporirla e per una cotenna marrone e croccante all’esterno, che si va a formare durante la lenta cottura che può durare diverse ore.

Il processo di preparazione, segue l’antica tradizione tramandata di generazione in generazione dalle antiche famiglie produttrici ed è perlopiù manuale. 

La carne di maiale tradizionalmente femmina (perchè più magra) viene prima di tutto disossata, pulita e salata. 

Dopo un periodo di riposo viene massaggiata, per permettere al sale di assorbirsi. 

In seguito, vengono aggiunte le varie spezie: Aglio, Rosmarino e Pepe e la carne viene poi legata con uno spago per permettere all’arrosto di rimanere compatto durante la cottura e facilitare il taglio. 

La ricetta termina con la una lenta cottura allo spiedo in forni a legna o a gas.

Durante la cottura, il grasso che si scioglie viene raccolto e utilizzato per bagnare la cotenna della porchetta, per evitare che si bruci o che si cuocia troppo in fretta, lasciando l’interno ancora crudo. 

Al termine della cottura, l’arrosto viene lasciato raffreddare per diverse ore in speciali camere

Utilizzo e Ricette:

La Porchetta viene tradizionalmente servita fredda, tagliata a fette da mangiare da sola o all’interno di panini imbottiti, che costituiscono uno dei principali Street Food Italiani.

Potrete trovarla così, fino ad esaurimento scorte, anche all’interno del nostro centro e gustarla a casa o durante la pausa dal lavoro, all’interno di un buon panino.

Esistono anche diverse semplici ricette che utilizzano la Porchetta di Ariccia, che si presta facilmente a semplici primi piatti di pasta come ad esempio i Paccheri con Porchetta e Pecorino romano

Passate quindi al Supermercato Macelleria Melotto per gustare questo buonissimo piatto.

Potete in alternativa chiamarci o scriverci tramite il numero WhatsApp per le prenotazioni:

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Offerta valida fino al 09-08-19

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